La casa della morte

Pubblicato il 26 settembre 2025 alle ore 02:12

L’Ottava Casa: il mistero della morte e la rinascita occulta

In astrologia, l’Ottava Casa è tradizionalmente associata alla morte, alle eredità, al denaro condiviso e alla sessualità. Ma in una prospettiva esoterica essa rivela un significato ben più profondo: è il luogo della trasformazione, della morte iniziatica e del passaggio attraverso le soglie del mistero. Non è solo la “fine”, ma la matrice alchemica che dissolve per rigenerare.

Il regno dello Scorpione

L’Ottava Casa corrisponde allo Scorpione ed è governata da Plutone e, tradizionalmente, da Marte. È dunque un luogo di intensità, potenza nascosta e forze invisibili che agiscono al di là del controllo razionale. Lo Scorpione è il segno che affronta le profondità dell’essere, smaschera le illusioni e rivela ciò che è sepolto.

L’energia plutoniana conferisce all’Ottava Casa il ruolo di custode delle forze occulte della vita e della morte, poiché solo attraverso la distruzione e la decomposizione si può aprire la via a una rinascita.

La Casa della morte iniziatica

L’Ottava Casa non è la morte come semplice evento biologico, ma la morte come simbolo. Qui l’Io deve morire per rinascere in una forma più vasta. È la Casa delle iniziazioni misteriche, dove l’adepto attraversa la notte oscura dell’anima per risorgere in una coscienza trasfigurata.

La “piccola morte”, così come veniva chiamata l’estasi mistica o l’atto erotico, appartiene anch’essa a questa Casa: momenti in cui l’individuo perde se stesso e si fonde con una dimensione più grande.

Ombre e potere

L’Ottava Casa è anche il luogo delle ossessioni, delle paure, dei legami karmici e delle energie psichiche che ci tengono prigionieri. Qui si annidano le passioni, i segreti e i desideri che l’Io non vuole guardare. Ma proprio in questa oscurità si cela la possibilità della trasmutazione alchemica: l’ombra, riconosciuta e integrata, diventa forza di liberazione.

Per questo motivo l’Ottava Casa è temuta ma anche sacra: custodisce il potere della trasformazione totale. Chi vi ha forti posizionamenti è chiamato a confrontarsi con la morte in senso simbolico, imparando a lasciare andare e a rigenerarsi continuamente.

L’alchimia della dissoluzione

Dal punto di vista esoterico, l’Ottava Casa è il crogiolo alchemico: solve et coagula. Ciò che muore non scompare, ma viene trasformato. È la Casa in cui l’anima impara che nulla si perde e che ogni fine è preludio a un nuovo inizio.

La morte diventa allora un rito di passaggio, un atto sacro che dissolve le forme per riportarle all’essenza.

Conclusione: la porta della trasfigurazione

L’Ottava Casa non va intesa come maledizione o condanna, ma come via di trasfigurazione. È la Casa del mistero della morte, ma anche della resurrezione.
In essa si trova il segreto dell’occulto: la consapevolezza che la vita e la morte non sono opposte, ma poli di un’unica forza che perpetua l’evoluzione dell’anima.

Affrontare l’Ottava Casa significa accettare di morire simbolicamente, più volte, per aprirsi alla potenza dell’eterno rinnovamento.

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