Informazioni

Esploriamo la vita e la filosofia di Georges Ivanovič Gurdjieff, figura enigmatica e influente nel campo dell'esoterismo. Scopriamo insieme gli aspetti più misteriosi del suo pensiero.

Il mistero di una filosofia esoterica

Georges Ivanovič Gurdjieff ha creato una filosofia esoterica molto segreta, un aspetto meno conosciuto della sua vita che esploreremo in questa pagina. Un viaggio nel cuore del suo pensiero più intimo.

Il risveglio dell'uomo meccanico

Psicologia, non magia

L'insegnamento di Gurdjieff si distingue da altre discipline esoteriche per il suo approccio psicologico. Non si tratta di magia, ma di un profondo lavoro interiore.

La scuola della Quarta Via

Gurdjieff possedeva una grande capacità di creare la scuola della Quarta Via, un percorso di sviluppo spirituale integrato nella vita quotidiana. Un aneddoto che cattura l'essenza del suo genio.

Il raggio di creazione

Nell’insegnamento di Georges Ivanovič Gurdjieff, il Raggio di Creazione è una delle chiavi per comprendere la struttura gerarchica dell’universo e il posto dell’essere umano in esso. È una mappa cosmologica che unisce visione mistica, metafisica e psicologica, con lo scopo di orientare l’uomo nella sua ricerca di coscienza e di liberazione interiore.

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Frammenti di un insegnamento sconosciuto

Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pubblicato nel 1949 da P. D. Ouspensky, non è soltanto un resoconto delle conversazioni con Gurdjieff: è un testo iniziatico, una soglia che invita il lettore a varcare il limite della conoscenza ordinaria. Il titolo stesso, con la parola frammenti, ci avverte: non si tratta di un sistema compiuto, ma di lampi, frammenti di un mosaico esoterico che richiede lavoro interiore per essere ricomposto.

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Ricordare sé stessi

Tra i tanti insegnamenti di Georges Ivanovič Gurdjieff, uno emerge come fulcro di tutto il suo sistema: la pratica del ricordo di sé (self-remembering). Una tecnica tanto semplice da enunciare quanto difficile da vivere, che Gurdjieff descriveva come il vero inizio del risveglio interiore.

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L'uomo meccanico

Tra le idee più radicali e provocatorie di Georges Ivanovič Gurdjieff (1866–1949) vi è la sua definizione dell’essere umano: un uomo addormentato, che vive meccanicamente. Secondo il maestro caucasico, la maggior parte degli individui crede di essere cosciente, libero e padrone delle proprie azioni, ma in realtà si muove come un automa, guidato da abitudini, emozioni inconsapevoli e condizionamenti esterni.

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Centro di gravità permanente

Secondo Gurdjieff, l’uomo ordinario vive in uno stato di frammentazione interiore. Non possiede un vero “Io”, ma una moltitudine di piccoli io contraddittori che si alternano e lottano tra loro. Un momento decide con fermezza, il successivo si contraddice; oggi promette, domani dimentica.Questo essere instabile è, nella sua visione, una macchina governata da influenze esterne, incapace di avere una direzione propria.

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Incontri con uomini straordinari

Incontri con uomini straordinari è forse l’opera più accessibile e allo stesso tempo più enigmatica di Georges Ivanovič Gurdjieff. Pubblicato postumo nel 1963, rappresenta il secondo volume della trilogia All and Everything che comprende anche I racconti di Belzebù a suo nipote e La vita reale è reale soltanto quando “Io sono”. A differenza del primo libro, intricato e cosmologico, Incontri assume la forma di un’autobiografia romanzata, in cui Gurdjieff racconta i viaggi della sua giovinezza e le esperienze che lo condussero alla ricerca del sapere nascosto.

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Racconti di Belzebu a suo nipote

I racconti di Belzebù a suo nipote è l’opera monumentale e più enigmatica scritta da Georges Ivanovič Gurdjieff. Pubblicato nel 1950, poco dopo la sua morte, è un libro immenso, quasi mille pagine, che lui stesso considerava il cuore del proprio insegnamento. Non è un manuale, né un saggio sistematico: è una narrazione allegorica, complessa, spesso paradossale, in cui il linguaggio volutamente ostico diventa parte integrante dell’esperienza che il lettore deve compiere.

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L'enneagramma

L’Enneagramma è uno dei simboli più enigmatici e centrali dell’insegnamento di Gurdjieff. A prima vista è una semplice figura geometrica: un cerchio che racchiude nove punti, collegati da linee che disegnano un triangolo e un esagono. Ma dietro questa immagine apparentemente astratta, Gurdjieff vedeva la rappresentazione di leggi universali, una mappa dei processi che governano l’universo e l’uomo.

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Il pensiero di G.

Il pensiero di Gurdjieff è incentrato sull’idea che l’uomo, così come vive normalmente, non è veramente sveglio. Egli descrive l’essere umano come una creatura che si crede cosciente ma che in realtà funziona in modo meccanico, guidata da abitudini, emozioni automatiche e pensieri ricorrenti. La vita ordinaria è una sorta di sonno ipnotico, in cui si agisce e si reagisce senza vera consapevolezza. Da questa diagnosi radicale nasce la sua filosofia: l’uomo può risvegliarsi, ma solo attraverso un lavoro costante e disciplinato su di sé.

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Cenni Biografici

Georges Ivanovič Gurdjieff nacque intorno al 1866 ad Alexandropol, nell’attuale Armenia, da padre greco e madre armena. Le origini etniche e culturali miste segnarono profondamente la sua formazione: da bambino fu immerso in un ambiente di leggende popolari, canti epici e racconti religiosi, elementi che nutrirono la sua immaginazione e il suo futuro insegnamento. Giovanissimo mostrò una curiosità insaziabile per il mistero dell’uomo e della sua coscienza, spingendosi oltre i confini della tradizione ortodossa e avvicinandosi a pratiche e conoscenze proibite.

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