Il Dieci rappresenta il termine di un viaggio e l’inizio di un nuovo ciclo. È la somma di tutto ciò che i numeri precedenti hanno costruito: da uno a nove, il percorso si compie e si prepara a ricominciare.Esotericamente, il Dieci è il numero della ruota, della totalità, del karma che si chiude e si rinnova. Nei Tarocchi Minori, i Dieci mostrano l’apice e al tempo stesso il limite di ciascun seme.

Il Nove è il numero della maturità, del compimento intermedio. È l’ultima tappa prima del Dieci, la soglia che prepara la conclusione del ciclo. Esotericamente è legato al grembo che partorisce, alla luna piena che precede il nuovo ciclo, alla saggezza conquistata dopo molte prove.

L’Otto è il numero dell’equilibrio dinamico, dell’ordine che si rinnova nel movimento. Nella tradizione esoterica richiama l’infinito (♾), la legge del karma e la ciclicità. È la forza che unisce il cielo e la terra attraverso il ritmo.

Il Sette è un numero sacro, associato alla ricerca spirituale e al cammino interiore. È il numero dei misteri iniziatici, delle sette sfere planetarie, dei sette chakra, dei sette gradini della scala verso il cielo.Nei Tarocchi, i Sette rappresentano la sfida oltre il conosciuto: dopo la stabilità del Sei, essi mettono di nuovo alla prova, chiedendo discernimento, fede e coraggio.

Dopo il tumulto e la prova del Cinque, il Sei rappresenta il ritorno all’armonia. È il numero dell’equilibrio ristabilito, della riconciliazione e della grazia. Nella tradizione esoterica il Sei è legato all’esagono e al Sigillo di Salomone, simbolo dell’unione tra cielo e terra, spirito e materia.

Dopo la stabilità del Quattro, il Cinque porta movimento, conflitto e cambiamento. È il numero che spezza l’equilibrio, che introduce la sfida necessaria a crescere.Nella tradizione esoterica, il Cinque è collegato al pentagramma, simbolo dell’uomo che si confronta con il mondo materiale e con le proprie ombre per ascendere.

Se il Tre rappresenta la crescita e la prima fioritura, il Quattro è il numero della stabilità: la struttura che sostiene, la base solida, il radicamento. È il quadrato sacro, simbolo della materia e delle quattro direzioni.

Se l’Uno è il seme e il Due la polarità, il Tre rappresenta la sintesi creativa: dall’incontro nasce qualcosa di nuovo. È il numero della manifestazione, della crescita, del primo compimento dopo la tensione della dualità.

Nel cammino numerologico del mazzo, l’“Uno” (l’Asso) rappresenta l’energia pura, l’origine, il seme indiviso. Il Due è la prima manifestazione della duplicità: è l’“altro”, l’incontro, la dualità che chiede equilibrio e discernimento. È il momento in cui l’unità deve relazionarsi, separarsi, scegliere, fondersi.

Nel vasto linguaggio simbolico dei Tarocchi, gli Assi rappresentano l’origine, la scintilla pura che racchiude in sé tutte le possibilità. Se gli Arcani Maggiori descrivono grandi archetipi universali, gli Arcani Minori ci mostrano la tessitura quotidiana dell’esperienza. E gli Assi, fra tutti, sono semi sacri: germogli di energia primordiale, pronti a manifestarsi nelle varie dimensioni dell’essere.

I Re sono le figure supreme delle corti nei Tarocchi di Marsiglia. Rappresentano l’autorità, la piena padronanza e la realizzazione matura dell’energia dei semi. Se i Paggi sono discepoli, i Cavalieri viaggiatori e le Regine custodi, i Re sono coloro che regnano: la stabilità, l’ordine, la responsabilità e la capacità di incarnare una visione.

Dopo i Paggi (discepoli), i Cavalieri (messaggeri) e prima dei Re (autorità supreme), nei Tarocchi di Marsiglia troviamo le Regine. Esse rappresentano la maturità interiore, la potenza femminile che custodisce, nutre e governa ciascun elemento con saggezza.