Le invettive contro la chiesa cattolica

Pubblicato il 13 settembre 2025 alle ore 04:47

L’anima ribelle di una mistica

Helena Petrovna Blavatsky (1831–1891) è una delle figure più enigmatiche e affascinanti dell’esoterismo moderno. Fondatrice, insieme a Henry Steel Olcott, della Società Teosofica nel 1875, si impose come mediatrice fra Oriente e Occidente, raccogliendo insegnamenti dall’India, dal Tibet e dalle antiche tradizioni sapienziali.
Il suo linguaggio diretto, visionario e spesso polemico, la rese un personaggio controverso, amato dai suoi discepoli quanto temuto dai suoi detrattori.

Il bersaglio: la Chiesa cattolica

Tra i temi ricorrenti nelle opere di Madame Blavatsky vi è la sua aspra critica alla Chiesa cattolica, vista come un’istituzione che nei secoli avrebbe soffocato la vera conoscenza spirituale.
Nei suoi scritti – in particolare Iside Svelata e La Dottrina Segreta – accusava la Chiesa di aver:

  • appropriato e deformato i simboli delle antiche religioni misteriche;
  • imposto un dogma autoritario che avrebbe sostituito la ricerca interiore con il controllo delle coscienze;
  • perseguitato eretici, gnostici e iniziati, custodi di un sapere più antico del cristianesimo stesso.

Per Blavatsky, la Chiesa non rappresentava il vero spirito del Cristo, ma piuttosto la sua caricatura istituzionalizzata, costruita per mantenere potere politico e sociale.

Una lotta per la conoscenza

Nella sua visione, l’umanità aveva bisogno di riscoprire le verità esoteriche universali: cicli cosmici, leggi del karma e della reincarnazione, il legame occulto fra microcosmo e macrocosmo.
Ella sosteneva che la Chiesa avesse deliberatamente occultato questi insegnamenti, dichiarandoli eretici, perché temeva il risveglio della coscienza individuale.

La sua missione – affermava – non era distruggere il cristianesimo, ma liberarlo dalle catene dogmatiche imposte da Roma, restituendogli la sua natura originaria di via iniziatica.

La provocazione e l’eredità

Le invettive di Madame Blavatsky non erano soltanto uno scontro religioso: erano la voce di un’epoca di risveglio. Nel XIX secolo, con l’espansione dell’occultismo, dello spiritismo e delle scienze di confine, la sua figura divenne emblematica della ribellione contro ogni verità calata dall’alto.

Per i teosofi e per gli esoteristi che vennero dopo di lei, il suo coraggio fu quello di sfidare un’autorità millenaria in nome della libertà di ricerca spirituale.
Per i critici, le sue parole erano eccessive, talvolta impregnate di polemica più che di analisi.
Resta però indubbio che Madame Blavatsky abbia tracciato una linea di demarcazione netta tra la religione dogmatica e la sapienza iniziatica.

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