L'occulto nell'arte

Pubblicato il 14 settembre 2025 alle ore 20:08

L’Occulto nell’Arte: simboli nascosti e misteri da scoprire

C’è sempre stato qualcosa di misterioso nell’arte. Dietro un dipinto, una scultura o persino un’architettura, spesso si nascondono simboli che non parlano solo agli occhi, ma alla mente e allo spirito. È qui che entra in gioco l’occulto, inteso come “ciò che è nascosto”: un filo segreto che collega artisti, epoche e culture diverse.


Dalle caverne ai templi: arte come magia

Le prime forme d’arte, come le pitture rupestri di Lascaux, non erano semplici disegni decorativi. Raffigurarono animali e scene di caccia per attirare fortuna o protezione: immagini come amuleti. Lo stesso accadeva nell’antico Egitto, dove le piramidi e i geroglifici non erano solo bellezza, ma strumenti per guidare l’anima nell’aldilà.


Rinascimento: un linguaggio segreto

Nel Rinascimento, l’occulto si fece più sottile. Botticelli, ad esempio, con “La Primavera” non dipinse solo un’allegoria mitologica: dietro i fiori, i gesti e le figure si nascondono riferimenti alla filosofia neoplatonica e all’alchimia. Michelangelo, invece, inserì nel soffitto della Cappella Sistina dettagli che, secondo alcuni studiosi, rimandano a conoscenze anatomiche e simboli ermetici. Un’arte che era bellezza… ma anche codice segreto.


Il fascino del mistero: simbolisti e visionari

Nel XIX secolo il gusto per l’occulto esplose. William Blake, poeta e pittore inglese, dichiarava di dipingere ciò che gli veniva mostrato da visioni spirituali. Odilon Redon creava mondi popolati da occhi fluttuanti e creature enigmatiche. Gustave Moreau riempiva i suoi quadri di riferimenti a miti e simboli esoterici.

Curiosità: persino Victor Hugo, lo scrittore de I Miserabili, praticava sedute spiritiche e produceva disegni che sembrano arrivare direttamente dall’aldilà.


Dal moderno al contemporaneo: quando l’arte diventa rituale

All’inizio del Novecento, l’occulto influenzò anche l’arte astratta. Wassily Kandinsky, convinto che i colori avessero un potere spirituale, si ispirava alla Teosofia di Madame Blavatsky per creare quadri che fossero quasi come “musica per l’anima”.

Nel Surrealismo, invece, il mistero si spostò dentro l’inconscio: Salvador Dalí e Max Ernst esplorarono sogni, visioni e simboli psichici che sembrano usciti da un grimorio moderno.

Oggi, molti artisti contemporanei utilizzano tarocchi, astrologia e rituali magici nelle loro installazioni. L’arte diventa così un’esperienza immersiva che mescola estetica e spiritualità, razionalità e mistero.


Un invito a guardare oltre

L’occulto nell’arte non è qualcosa di sinistro, ma piuttosto un invito: andare oltre l’apparenza, decifrare simboli, scoprire storie nascoste. La prossima volta che guardi un’opera, chiediti: cosa c’è dietro ciò che vedo? Forse scoprirai che l’arte, da sempre, non è solo bellezza… ma anche magia.

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