Albero delle Sefirot

Pubblicato il 9 settembre 2025 alle ore 17:04

Dottrina dell’Albero delle Sefirot

(guida approfondita ma pratica allo schema centrale della Cabala mistica)

1) Cornice metafisica

  • Ayin – Ein Sof – Or Ein Sof: prima di ogni distinzione c’è il “nulla” ineffabile (Ayin), l’Infinito (Ein Sof) e la sua luce illimitata (Or Ein Sof). L’Albero delle Sefirot descrive come questa luce si rende conoscibile senza cessare d’essere infinita.
  • Shefa (flusso): la luce scende per gradi (ebraico: hishtalshelut), si attenua e si struttura fino al mondo sensibile; allo stesso tempo, l’essere umano può risalire mediante conoscenza, preghiera ed etica.

Nota lurianica: la “contrazione” (tzimtzum) non va letta semplicemente come riduzione spaziale, ma come modalità simbolica che rende possibile la relazione tra infinito e finito.


2) Struttura dell’Albero: dieci Sefirot, tre colonne, tre triadi

Le Sefirot sono “misure” o modalità di manifestazione del divino. Non sono dieci dei: sono dieci prospettive dell’unico.

Le dieci Sefirot (con funzioni e associazioni liturgiche tradizionali)

  1. Keter (Corona) – Volontà/primissimo impulso; Nome divino frequente: Ehyeh.
  2. Chokhmah (Sapienza) – Intuizione, scintilla creativa; Yah.
  3. Binah (Intelligenza/Comprensione) – Strutturazione, gestazione delle forme; YHVH Elohim.
  4. Chesed (Grazia) – Espansione, amore, generosità; El.
  5. Gevurah (Rigor/Din) – Forma, giudizio, confine, forza; Elohim Gibor.
  6. Tiferet (Bellezza) – Armonia, compassione, verità; spesso YHVH.
  7. Netzach (Vittoria) – Energia, perseveranza, iniziativa; YHVH Tzvaot.
  8. Hod (Splendore) – Risonanza, linguaggio, analisi, gratitudine; Elohim Tzvaot.
  9. Yesod (Fondamento) – Connessione, trasmissione, alleanza; El Chai / Shaddai.
  10. Malkhut (Regno/Shekhinah) – Presenza immanente, manifestazione, “mondo”; Adonai.

Tre colonne (o pilastri):

  • Destra (espansione): Chokhmah–Chesed–Netzach.
  • Sinistra (contrazione): Binah–Gevurah–Hod.
  • Centrale (equilibrio): Keter–Tiferet–Yesod–Malkhut.

Triadi operative:

  • Superna: Keter–Chokhmah–Binah (volontà, intuizione, comprensione).
  • Etico-affettiva: Chesed–Gevurah–Tiferet (amore, giustizia, compassione).
  • Dinamica-espressiva: Netzach–Hod–Yesod (slancio, linguaggio, connessione), con Malkhut che riceve e manifesta.

3) I 32 “sentieri della sapienza”

La tradizione (Sefer Yetzirah) parla di 32 vie: 10 Sefirot + 22 lettere ebraiche che collegano i nodi dell’Albero. I sentieri tra una Sefirah e l’altra sono processi di trasformazione coscienziale: ogni passaggio chiede di integrare l’opposto (p.es. dall’eccesso di Chesed all’ordine di Gevurah).


4) Quattro Mondi (Atzilut, Beriah, Yetzirah, Assiah)

Ogni mondo replica l’intero Albero a un livello diverso:

  • Atzilut (Emanazione) – pura divinità in atto (Sefirot come nomi divini).
  • Beriah (Creazione) – intellegibile/angelico (archetipi).
  • Yetzirah (Formazione) – psichico/relazionale (emozioni, linguaggio).
  • Assiah (Azione) – materiale (spazio/tempo/corpo).

Il Nome tetragrammatico viene spesso letto come movimento discendente tra i mondi; la pratica mira a riallineare i quattro piani.


5) Dinamica interna: coppie, unioni, Shekhinah

  • Chokhmah & Binah: scintilla e matrice; “padre” e “madre” dei mondi.
  • Chesed & Gevurah: espansione e limite; l’etica nasce dal loro equilibrio.
  • Tiferet & Malkhut: bello/vero e presenza condivisa; nello Zohar è l’unione del “re” e della Shekhinah (principio femminile divino).
  • Yesod funge da canale che trasmette l’energia armonizzata di Tiferet verso Malkhut.

6) Partzufim (volti o configurazioni)

La Cabala lurianica legge le Sefirot anche come personae relazionali:

  • Arich Anpin (Keter), la Lunga Pazienza.
  • Abba (Chokhmah) & Imma (Binah), paternità/maternità archetipiche.
  • Ze’ir Anpin (da Chesed a Yesod), micro-volto divino etico-affettivo.
  • Nukva (Malkhut/Shekhinah), la partner immanente.
    Il lavoro spirituale mira a favorire i loro zivugim (unioni), cioè l’armonia delle forze.

7) Etica, psicologia e corpo

Le Sefirot sono anche qualità dell’anima (middot) da coltivare:

  • Chesed (generosità) vs Gevurah (disciplina) con Tiferet (compassione) come equilibrio.
  • Netzach (iniziativa) e Hod (ascolto/riconoscimento) convergono in Yesod (fiducia-alleanza).
    Tradizionalmente si mappano al corpo: destra (Chesed/braccio destro), sinistra (Gevurah/braccio sinistro), centro (Tiferet/cuore), gambe (Netzach/Hod), Yesod (fondamento), Malkhut (parola/manifestazione). L’obiettivo è un’integrazione somato-psichica della persona.

8) Male, squilibrio e “gusci” (Qelipot)

Quando il flusso si blocca o si sbilancia, sorgono “gusci” (qelipot): forme irrigidite del bene. La dottrina lurianica parla di frantumazione dei vasi (shevirat ha-kelim): contenitori incapaci di reggere la luce. Il compito umano è la riparazione (tikkun): liberare scintille (nitzotzot) di bene intrappolate tramite azione giusta, studio e preghiera.


9) Pratiche (in sintesi)

  • Kavvanot (intenzioni): orientare mente e cuore nei riti e nelle benedizioni.
  • Yichudim (unificazioni): meditazioni per integrare nomi divini e Sefirot.
  • Lettura simbolica della Torah: ogni lettera come canale.
  • Conta dell’Omer: lavoro su 7 Sefirot emotive (da Chesed a Malkhut), 49 combinazioni come palestra etica quotidiana.
  • Shabbat: tempo privilegiato dell’unione Tiferet–Shekhinah.

Avvertenza: la Qabbalah pratica (riti/nomi) è tradizionalmente riservata a contesti guidati. Il nucleo per tutti è etica, studio, preghiera, consapevolezza.


10) Corrispondenze e discernimento

  • In Qabbalah ebraica le corrispondenze (nomi divini, angeli, testi, tempi) sono liturgiche e bibliche.
  • La Kabbalah ermetica (rinascimentale/occidentale) aggiunge pianeti, segni zodiacali, tarocchi, ecc. Utili come linguaggio simbolico, ma non sostitutivi della matrice ebraica. È bene sapere quale tradizione si sta usando.

11) Schema operativo rapido (per lo studio e la pratica)

  1. Mappa: impara nomi, posizione e funzioni delle 10 Sefirot.
  2. Assi: allenati a vedere ogni situazione come gioco di Chesed/Gevurah mediato da Tiferet.
  3. Canale: verifica se Yesod (fiducia/alleanza) è libero o ostruito.
  4. Manifestazione: chiediti come Malkhut (parola/azione) rende reale ciò che contempli.
  5. Ritorno: porta ogni esperienza a unità (ricordo dell’Ein Sof) senza negare il molteplice.

12) Letture consigliate (orientative)

  • Zohar (sezioni: Idrot, Tikkuné Zohar).
  • Moshe Cordovero, Pardes Rimonim (sistematizzazione classica).
  • Chaim Vital, Etz Chayim (cabala lurianica).
  • Gikatilla, Sha’aré Orah (porte dei nomi divini).
  • Studi moderni introduttivi di Gershom Scholem e Moshe Idel (per il quadro storico-critico).

Conclusione

L’Albero delle Sefirot è atlante dell’esperienza: spiega come l’infinito si modula in forme viventi e come la persona può restituire unità al mondo. Studiare l’Albero significa imparare a equilibrare forze, a benedire con la parola e a riparare con gli atti: coscienza che discende come luce e risale come amore.

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