
Dottrina dell’Albero delle Sefirot
(guida approfondita ma pratica allo schema centrale della Cabala mistica)
1) Cornice metafisica
- Ayin – Ein Sof – Or Ein Sof: prima di ogni distinzione c’è il “nulla” ineffabile (Ayin), l’Infinito (Ein Sof) e la sua luce illimitata (Or Ein Sof). L’Albero delle Sefirot descrive come questa luce si rende conoscibile senza cessare d’essere infinita.
- Shefa (flusso): la luce scende per gradi (ebraico: hishtalshelut), si attenua e si struttura fino al mondo sensibile; allo stesso tempo, l’essere umano può risalire mediante conoscenza, preghiera ed etica.
Nota lurianica: la “contrazione” (tzimtzum) non va letta semplicemente come riduzione spaziale, ma come modalità simbolica che rende possibile la relazione tra infinito e finito.
2) Struttura dell’Albero: dieci Sefirot, tre colonne, tre triadi
Le Sefirot sono “misure” o modalità di manifestazione del divino. Non sono dieci dei: sono dieci prospettive dell’unico.
Le dieci Sefirot (con funzioni e associazioni liturgiche tradizionali)
- Keter (Corona) – Volontà/primissimo impulso; Nome divino frequente: Ehyeh.
- Chokhmah (Sapienza) – Intuizione, scintilla creativa; Yah.
- Binah (Intelligenza/Comprensione) – Strutturazione, gestazione delle forme; YHVH Elohim.
- Chesed (Grazia) – Espansione, amore, generosità; El.
- Gevurah (Rigor/Din) – Forma, giudizio, confine, forza; Elohim Gibor.
- Tiferet (Bellezza) – Armonia, compassione, verità; spesso YHVH.
- Netzach (Vittoria) – Energia, perseveranza, iniziativa; YHVH Tzvaot.
- Hod (Splendore) – Risonanza, linguaggio, analisi, gratitudine; Elohim Tzvaot.
- Yesod (Fondamento) – Connessione, trasmissione, alleanza; El Chai / Shaddai.
- Malkhut (Regno/Shekhinah) – Presenza immanente, manifestazione, “mondo”; Adonai.
Tre colonne (o pilastri):
- Destra (espansione): Chokhmah–Chesed–Netzach.
- Sinistra (contrazione): Binah–Gevurah–Hod.
- Centrale (equilibrio): Keter–Tiferet–Yesod–Malkhut.
Triadi operative:
- Superna: Keter–Chokhmah–Binah (volontà, intuizione, comprensione).
- Etico-affettiva: Chesed–Gevurah–Tiferet (amore, giustizia, compassione).
- Dinamica-espressiva: Netzach–Hod–Yesod (slancio, linguaggio, connessione), con Malkhut che riceve e manifesta.
3) I 32 “sentieri della sapienza”
La tradizione (Sefer Yetzirah) parla di 32 vie: 10 Sefirot + 22 lettere ebraiche che collegano i nodi dell’Albero. I sentieri tra una Sefirah e l’altra sono processi di trasformazione coscienziale: ogni passaggio chiede di integrare l’opposto (p.es. dall’eccesso di Chesed all’ordine di Gevurah).
4) Quattro Mondi (Atzilut, Beriah, Yetzirah, Assiah)
Ogni mondo replica l’intero Albero a un livello diverso:
- Atzilut (Emanazione) – pura divinità in atto (Sefirot come nomi divini).
- Beriah (Creazione) – intellegibile/angelico (archetipi).
- Yetzirah (Formazione) – psichico/relazionale (emozioni, linguaggio).
- Assiah (Azione) – materiale (spazio/tempo/corpo).
Il Nome tetragrammatico viene spesso letto come movimento discendente tra i mondi; la pratica mira a riallineare i quattro piani.
5) Dinamica interna: coppie, unioni, Shekhinah
- Chokhmah & Binah: scintilla e matrice; “padre” e “madre” dei mondi.
- Chesed & Gevurah: espansione e limite; l’etica nasce dal loro equilibrio.
- Tiferet & Malkhut: bello/vero e presenza condivisa; nello Zohar è l’unione del “re” e della Shekhinah (principio femminile divino).
- Yesod funge da canale che trasmette l’energia armonizzata di Tiferet verso Malkhut.
6) Partzufim (volti o configurazioni)
La Cabala lurianica legge le Sefirot anche come personae relazionali:
- Arich Anpin (Keter), la Lunga Pazienza.
- Abba (Chokhmah) & Imma (Binah), paternità/maternità archetipiche.
- Ze’ir Anpin (da Chesed a Yesod), micro-volto divino etico-affettivo.
- Nukva (Malkhut/Shekhinah), la partner immanente.
Il lavoro spirituale mira a favorire i loro zivugim (unioni), cioè l’armonia delle forze.
7) Etica, psicologia e corpo
Le Sefirot sono anche qualità dell’anima (middot) da coltivare:
- Chesed (generosità) vs Gevurah (disciplina) con Tiferet (compassione) come equilibrio.
- Netzach (iniziativa) e Hod (ascolto/riconoscimento) convergono in Yesod (fiducia-alleanza).
Tradizionalmente si mappano al corpo: destra (Chesed/braccio destro), sinistra (Gevurah/braccio sinistro), centro (Tiferet/cuore), gambe (Netzach/Hod), Yesod (fondamento), Malkhut (parola/manifestazione). L’obiettivo è un’integrazione somato-psichica della persona.
8) Male, squilibrio e “gusci” (Qelipot)
Quando il flusso si blocca o si sbilancia, sorgono “gusci” (qelipot): forme irrigidite del bene. La dottrina lurianica parla di frantumazione dei vasi (shevirat ha-kelim): contenitori incapaci di reggere la luce. Il compito umano è la riparazione (tikkun): liberare scintille (nitzotzot) di bene intrappolate tramite azione giusta, studio e preghiera.
9) Pratiche (in sintesi)
- Kavvanot (intenzioni): orientare mente e cuore nei riti e nelle benedizioni.
- Yichudim (unificazioni): meditazioni per integrare nomi divini e Sefirot.
- Lettura simbolica della Torah: ogni lettera come canale.
- Conta dell’Omer: lavoro su 7 Sefirot emotive (da Chesed a Malkhut), 49 combinazioni come palestra etica quotidiana.
- Shabbat: tempo privilegiato dell’unione Tiferet–Shekhinah.
Avvertenza: la Qabbalah pratica (riti/nomi) è tradizionalmente riservata a contesti guidati. Il nucleo per tutti è etica, studio, preghiera, consapevolezza.
10) Corrispondenze e discernimento
- In Qabbalah ebraica le corrispondenze (nomi divini, angeli, testi, tempi) sono liturgiche e bibliche.
- La Kabbalah ermetica (rinascimentale/occidentale) aggiunge pianeti, segni zodiacali, tarocchi, ecc. Utili come linguaggio simbolico, ma non sostitutivi della matrice ebraica. È bene sapere quale tradizione si sta usando.
11) Schema operativo rapido (per lo studio e la pratica)
- Mappa: impara nomi, posizione e funzioni delle 10 Sefirot.
- Assi: allenati a vedere ogni situazione come gioco di Chesed/Gevurah mediato da Tiferet.
- Canale: verifica se Yesod (fiducia/alleanza) è libero o ostruito.
- Manifestazione: chiediti come Malkhut (parola/azione) rende reale ciò che contempli.
- Ritorno: porta ogni esperienza a unità (ricordo dell’Ein Sof) senza negare il molteplice.
12) Letture consigliate (orientative)
- Zohar (sezioni: Idrot, Tikkuné Zohar).
- Moshe Cordovero, Pardes Rimonim (sistematizzazione classica).
- Chaim Vital, Etz Chayim (cabala lurianica).
- Gikatilla, Sha’aré Orah (porte dei nomi divini).
- Studi moderni introduttivi di Gershom Scholem e Moshe Idel (per il quadro storico-critico).
Conclusione
L’Albero delle Sefirot è atlante dell’esperienza: spiega come l’infinito si modula in forme viventi e come la persona può restituire unità al mondo. Studiare l’Albero significa imparare a equilibrare forze, a benedire con la parola e a riparare con gli atti: coscienza che discende come luce e risale come amore.
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