
La Morte: la trasformazione alchemica
L’Arcano XIII, comunemente chiamato La Morte, è forse il più frainteso di tutto il mazzo. Nell’immaginario comune evoca la fine e la dissoluzione, ma nel linguaggio esoterico dei Tarocchi essa non rappresenta l’annientamento, bensì la trasformazione radicale, il passaggio da una forma a un’altra. È l’arcano della metamorfosi.
Simbolismo dell’immagine tradizionale
Nelle versioni classiche, la Morte appare come uno scheletro armato di falce, che miete corpi, piante o membra sparse. È l’immagine del taglio inevitabile, del ciclo che si compie.
La falce non è strumento di distruzione fine a sé stessa, ma di purificazione e rinnovamento: ciò che è inutile, vecchio o marcio viene reciso per lasciare spazio al nuovo.
La Morte nel Tarocco di Thoth
Nel mazzo di Aleister Crowley e Lady Frieda Harris, la carta è chiamata semplicemente Death. Qui la figura scheletrica danza nell’acqua primordiale, brandendo una falce con cui taglia, ma allo stesso tempo fa germogliare nuova vita.
Attorno a lei nuotano pesci e si intravedono simboli alchemici di putrefactio e nigredo: fasi necessarie dell’Opera che preparano la rinascita.
La morte, dunque, è un atto creativo: distrugge la forma per liberare l’essenza, dissolvendo le scorie affinché lo spirito possa ascendere.
Archetipi e corrispondenze
La Morte richiama gli archetipi della dea Kali, signora del tempo e della dissoluzione, ma anche del rinnovamento; di Osiride smembrato e risorto; del seme che deve marcire nella terra per dare frutto.
Il numero tredici, spesso temuto, è in realtà sacro: dopo il dodici, che rappresenta il ciclo completo, il tredici rompe l’ordine e apre a una nuova dimensione. È il numero della trasformazione inevitabile.
Significato esoterico
Esotericamente, la Morte è l’arcano del lasciar andare: ci insegna a non aggrapparci alle forme, ai ruoli, agli attaccamenti che hanno esaurito la loro funzione.
È la carta della purificazione interiore, della liberazione dagli ego vecchi e dalle identità che soffocano l’essere autentico.
Nel linguaggio alchemico, rappresenta la nigredo, la fase oscura della dissoluzione, da cui però nascerà la nuova vita.
La Morte nel cammino interiore
- Come guida: insegna il coraggio di lasciare morire ciò che non serve più, di accettare i cicli di fine e rinascita.
- Come ostacolo: se mal compresa, può generare paura, resistenza al cambiamento, disperazione.
- Come dono: la consapevolezza che ogni fine è un inizio, che la morte non è annullamento ma porta verso la trasformazione.
👉 Nel Tarocco di Thoth, la Morte è una danza cosmica: il divenire che taglia e rigenera, il fluire eterno che dissolve le forme ma conserva l’essenza. La sua lezione è chiara: per rinascere bisogna accettare di morire, perché solo la trasformazione libera l’anima verso la sua vera continuità.
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