Il pensiero

Pubblicato il 15 settembre 2025 alle ore 07:47

Compendio del pensiero di Anton LaVey

1. Natura del satanismo laveyano

  • È un satanismo ateo: non prevede la credenza in un diavolo reale o in entità soprannaturali.
  • Satana è un simbolo dell’uomo libero, ribelle, passionale, che rifiuta i dogmi religiosi e abbraccia la propria natura.
  • La religione è vista come strumento di potere: LaVey sostituì i dogmi tradizionali con una filosofia incentrata sull’individuo.

2. Principi fondamentali

Nella Satanic Bible LaVey enuncia nove affermazioni sataniche, che riassumono il suo pensiero:

  1. Satana rappresenta l’indulgenza, non l’astinenza.
  2. Satana rappresenta l’esistenza vitale, non sogni spirituali illusori.
  3. Satana rappresenta la saggezza non contaminata, non l’autoinganno ipocrita.
  4. Satana rappresenta la gentilezza verso chi la merita, non l’amore sprecato verso ingrati.
  5. Satana rappresenta la vendetta, non il porgere l’altra guancia.
  6. Satana rappresenta la responsabilità verso chi sa assumersela, non il parassitismo.
  7. Satana rappresenta l’uomo come semplice animale, talvolta più crudele degli altri.
  8. Satana rappresenta tutti i cosiddetti peccati, perché portano gratificazione fisica, mentale o emotiva.
  9. Satana è il miglior amico che la Chiesa abbia mai avuto, perché l’ha mantenuta in affari per secoli.

3. Visione dell’uomo

  • L’essere umano è animale per natura, guidato da istinti e desideri.
  • La morale cristiana reprime ciò che è naturale: sesso, ambizione, piacere.
  • LaVey sostiene un individualismo radicale, basato sull’autosufficienza, il successo personale e l’affermazione del sé.
  • I cosiddetti “peccati capitali” vengono visti come virtù naturali, utili alla sopravvivenza e al benessere dell’individuo.

4. Etica e morale

  • Edonismo responsabile: godere dei piaceri senza autodistruggersi.
  • Giustizia personale: chi fa del male deve aspettarsi ritorsioni; LaVey rifiuta il perdono cristiano.
  • Selettività nei rapporti: aiutare e rispettare solo chi lo merita, non chi sfrutta.
  • Realismo psicologico: accettare la propria natura, anziché reprimerla in nome di valori imposti.

5. La ritualità

  • I rituali satanici non hanno potere soprannaturale, ma funzione psicodrammatica:
    • liberano emozioni represse,
    • rafforzano l’identità dell’individuo,
    • creano coesione simbolica nel gruppo.
  • LaVey distingueva tre tipi di magia:
    • Magia di lusso (Greater Magic): rituali teatrali per canalizzare emozioni forti.
    • Magia quotidiana (Lesser Magic): uso di psicologia, seduzione e manipolazione per influenzare gli altri.
    • Magia cerimoniale: pratiche collettive, più per effetto simbolico che per fede.

6. Politica e società

  • LaVey era elitista e social-darwinista:
    • disprezzava il conformismo e la mediocrità,
    • difendeva la meritocrazia e la supremazia degli individui forti.
  • Criticava la democrazia di massa, considerandola un sistema che livella verso il basso.
  • Ammirava il pragmatismo, la scienza e il razionalismo, pur usando il linguaggio simbolico dell’occulto.

7. Ruolo della donna

  • In The Satanic Witch, LaVey presenta la donna come depositaria di un potere istintivo e psicologico.
  • Esalta la seduzione e l’uso consapevole della femminilità come strumenti di dominio e influenza.
  • È una visione che oggi appare controversa: liberatoria in parte (contro la morale sessuale cristiana), ma al tempo stesso legata a stereotipi di genere.

8. Influenza culturale

  • Le idee di LaVey hanno influenzato il mondo della musica (rock, metal, industrial), il cinema e la cultura gotica.
  • La sua immagine carismatica e teatrale lo rese un’icona della contro-cultura degli anni ’60 e ’70.
  • La Chiesa di Satana, da lui fondata, esiste ancora oggi come organizzazione filosofica e culturale.

Sintesi finale

Il pensiero di Anton LaVey può essere riassunto così:

  • È un satanismo simbolico e ateo, non un culto del diavolo.
  • Propone una filosofia di individualismo radicale, edonismo, autoaffermazione e realismo psicologico.
  • Utilizza rituali e simboli per fini psicologici e teatrali, non religiosi.
  • È una visione del mondo materialista e antireligiosa, che celebra la natura umana nella sua totalità, compresi gli istinti più repressi dalla morale tradizionale.

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