Approfondimento: I Nove Principi Fondamentali del Satanismo LaVeyano
Le Nine Satanic Statements compaiono ne La Bibbia di Satana (1969). Non sono comandamenti da seguire, ma principi guida, provocatori e simbolici, che ribaltano i valori giudaico-cristiani.
1. Satana rappresenta l’indulgenza, non l’astinenza
- La religione cristiana predica il controllo, il sacrificio e la rinuncia.
- LaVey afferma il contrario: il piacere e la soddisfazione dei desideri sono parte della natura umana e non vanno demonizzati.
- L’indulgenza non è vizio sfrenato, ma piacere consapevole e responsabile, opposto alla repressione.
2. Satana rappresenta l’esistenza vitale, non sogni spirituali illusori
- Critica l’idea cristiana di vivere per l’aldilà.
- Per LaVey, l’unica realtà è la vita terrena, che va vissuta pienamente.
- Le promesse di paradisi futuri sono viste come illusioni consolatorie.
- Questo principio richiama il materialismo: ciò che conta è il qui e ora.
3. Satana rappresenta la saggezza incontaminata, non l’autoinganno ipocrita
- Denuncia la falsità dei dogmi religiosi, che spingono a credere senza prove.
- La vera saggezza è la conoscenza empirica e razionale, non la fede cieca.
- L’ipocrisia religiosa (predicare virtù ma vivere nel peccato) è vista come il male maggiore.
4. Satana rappresenta la gentilezza verso chi la merita, non l’amore sprecato verso ingrati
- Contrapposto al comandamento cristiano “ama il prossimo tuo”.
- Per LaVey, l’amore e la bontà hanno senso solo se meritati: non devono essere distribuiti indiscriminatamente.
- La giustizia selettiva è la regola: rispetto per chi lo merita, durezza verso chi tradisce o sfrutta.
5. Satana rappresenta la vendetta, non il porgere l’altra guancia
- Rigetto totale dell’etica cristiana del perdono.
- LaVey vede la vendetta come atto naturale di equilibrio e giustizia personale.
- Non significa violenza cieca, ma riaffermazione della dignità contro l’ingiustizia.
6. Satana rappresenta la responsabilità verso chi sa assumersela, non verso i parassiti
- La compassione cristiana è vista come incentivo al parassitismo.
- LaVey valorizza chi si prende cura di sé, rifiutando di sostenere chi sfrutta gli altri senza dare nulla in cambio.
- È un principio di selettività sociale e di meritocrazia radicale.
7. Satana rappresenta l’uomo come animale
- L’uomo non è creatura divina ma un animale tra gli animali, spesso più crudele.
- Questa visione è darwiniana: la civiltà non ha cancellato l’istinto, anzi spesso lo maschera con ipocrisia.
- La vera forza è accettare la propria natura animale, non rinnegarla.
8. Satana rappresenta tutti i cosiddetti peccati, poiché portano gratificazione
- I peccati capitali (lussuria, superbia, gola, invidia, ira, accidia, avarizia) sono considerati espressioni naturali dell’uomo.
- Non vanno condannati, ma compresi come forme di piacere e autoaffermazione.
- La “virtù” cristiana, al contrario, è vista come una catena.
9. Satana è il miglior amico che la Chiesa abbia mai avuto, perché l’ha mantenuta in affari per secoli
- Una stoccata ironica e polemica.
- LaVey osserva che senza la figura del Diavolo, la Chiesa non avrebbe potuto prosperare: il terrore del male ha garantito il potere religioso.
- Satana diventa così il motore nascosto del cristianesimo stesso.
Sintesi interpretativa
Questi nove principi:
- Non esaltano il male assoluto, ma ribaltano i valori morali tradizionali.
- Propongono un’etica dell’individualismo, della selettività e del realismo.
- Invitano a celebrare la natura umana (desideri, passioni, istinti), invece di reprimerla.
- Satana è il simbolo che racchiude tutto questo: non un demone, ma un archetipo di libertà, forza e vitalità.
Aggiungi commento
Commenti