Etica e Morale

Pubblicato il 15 settembre 2025 alle ore 07:58

Approfondimento: Etica, morale ed edonismo in Anton LaVey

1. La critica alla morale tradizionale

  • LaVey vede la morale giudaico-cristiana come strumento di controllo sociale:
    • insegna la rinuncia, l’umiltà e il sacrificio,
    • colpevolizza i desideri naturali,
    • premia l’obbedienza e il conformismo.
  • Secondo lui, questa morale nega la natura umana, producendo frustrazione e ipocrisia: chi reprime i propri istinti finisce per viverli di nascosto.
  • Per questo il satanismo laveyano è anti-morale in senso tradizionale, ma non è privo di principi etici: propone un sistema alternativo.

2. L’etica satanista

L’etica laveyana si fonda su tre pilastri:

  1. Individualismo radicale

    • Ogni persona è il proprio dio, responsabile della propria vita.
    • La misura del bene e del male è l’interesse individuale e non un codice universale imposto.
  2. Selettività

    • Rispetto, gentilezza e amore solo a chi li merita.
    • Nessuna virtù nello sprecarsi per ingrati, parassiti o ipocriti.
    • “Occhio per occhio”: chi fa del male deve aspettarsi conseguenze.
  3. Responsabilità personale

    • Libertà non significa anarchia sfrenata: l’individuo deve essere responsabile delle proprie scelte.
    • Non esistono colpe da attribuire a entità esterne (Dio, Diavolo, destino): solo l’uomo è causa delle proprie azioni.

3. L’edonismo laveyano

  • L’edonismo è la celebrazione del piacere, dei sensi e della vitalità.
  • Non è ricerca cieca del vizio, ma edonismo responsabile:
    • godere dei piaceri senza autodistruggersi,
    • vivere pienamente senza diventare schiavi delle passioni.
  • LaVey rovescia la logica cristiana:
    • la lussuria diventa celebrazione della sessualità,
    • la gola diventa gioia del cibo e della vita,
    • la superbia diventa consapevolezza del proprio valore,
    • l’invidia diventa stimolo a migliorarsi.

In questo senso i “peccati capitali” sono virtù naturali.


4. La giustizia secondo LaVey

  • L’etica laveyana è retributiva: chi danneggia deve pagare.
  • Perdono e compassione indiscriminata sono visti come debolezza che premia i malintenzionati.
  • La giustizia è personale e immediata, non delegata a una divinità che punirà nell’aldilà.

5. Un’etica realista e pragmatica

  • La morale satanista non si fonda su ideali assoluti, ma su ciò che è utile e funzionale alla vita concreta.
  • Non cerca di cambiare la natura umana, ma di accettarla e valorizzarla.
  • È un’etica che ricorda Nietzsche: niente bene o male oggettivi, ma affermazione della volontà di potenza.

6. Sintesi

  • LaVey sostituisce alla morale cristiana della rinuncia un’etica della vita, del piacere e della responsabilità individuale.
  • L’uomo è un animale razionale e sensuale, e deve vivere senza sensi di colpa.
  • La vera immoralità, per LaVey, non è soddisfare i propri desideri, ma rinunciare a vivere per paura di un aldilà inesistente.

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