
La Divinazione e il Calcolo delle Possibilità
Un insegnamento dall’Ordo Signorum
Nell’immaginario comune la divinazione è spesso vista come una finestra aperta su un destino già scritto, un copione immutabile che l’essere umano non può far altro che recitare. L’insegnamento dell’Ordo Signorum, tuttavia, propone una visione profondamente diversa: il futuro non è inciso nella pietra, ma si plasma ogni giorno attraverso le nostre scelte, le nostre intenzioni e i nostri atti di volontà.
La divinazione, in questa prospettiva, non è un mezzo per rivelare un fato inevitabile, bensì uno strumento di consapevolezza. Consultare i simboli – che siano le carte, le rune, gli astri o altri segni – significa leggere le correnti di possibilità che ci circondano. Ogni decisione che prendiamo apre una strada, mentre altre si chiudono. La divinazione diventa allora una mappa di probabilità, un calcolo sottile delle tendenze in atto.
Immaginiamo la vita come un mare in continuo movimento. Le onde rappresentano gli eventi, le correnti profonde sono le energie invisibili che ci influenzano, e la nostra barca è la coscienza che sceglie la rotta. La divinazione non indica un porto già deciso, ma ci mostra quali venti spirano e quali correnti possiamo sfruttare o evitare.
Secondo l’Ordo Signorum, affidarsi a una lettura non significa consegnarsi al destino, ma anzi prendere responsabilmente atto delle forze in gioco. Non è la predizione che ci domina, siamo noi a dominare la predizione attraverso la scelta.
Così la divinazione si rivela una scienza probabilistica rivestita di simboli: non dice “così sarà”, ma piuttosto “così è probabile che accada se nulla cambia”. Ogni consulto diventa quindi un invito alla riflessione, un richiamo al libero arbitrio e alla responsabilità individuale.
In definitiva, il messaggio è chiaro: il destino non è scritto nelle stelle, ma nelle nostre mani. La divinazione illumina i sentieri, ma siamo noi a decidere quale imboccare.
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