
Lo Sciamanesimo di Don Juan: L’Arte del Vedere
Riflessioni esoteriche sui racconti di Carlos Castaneda
Un incontro di mondi
Negli anni ’60, l’antropologo Carlos Castaneda raccontò di aver incontrato in Messico un indiano yaqui, Don Juan Matus, che lo iniziò ai segreti dello sciamanesimo. Le sue opere, a metà tra testimonianza etnografica e scrittura esoterica, hanno ispirato intere generazioni di ricercatori spirituali. Don Juan non insegnava una religione, ma un’arte di vivere: la via del guerriero.
La Via del Guerriero
Per Don Juan, lo sciamano non è un “mago” nel senso comune, ma un guerriero che lotta contro i propri limiti. Questa disciplina richiede:
- Impeccabilità: vivere con attenzione, senza sprecare energia.
- Consapevolezza della morte: il ricordo costante che ogni istante potrebbe essere l’ultimo.
- Silenzio interiore: spegnere il dialogo interno per accedere a percezioni più ampie.
Il guerriero, quindi, non combatte gli altri, ma sé stesso, le proprie paure e illusioni.
Il concetto di “Vedere”
Uno dei cardini dell’insegnamento di Don Juan è la distinzione tra guardare e vedere. Guardare significa osservare con gli occhi fisici; vedere, invece, è percepire l’energia direttamente, senza le distorsioni della mente ordinaria. Lo sciamano vede il mondo come flussi di energia, campi luminosi e linee di forza. Questo atto di percezione non è fantasia, ma uno stato di coscienza ampliata.
Alleati e mondi sottili
Nei racconti di Castaneda compaiono anche gli alleati, entità o forze che il praticante impara a conoscere e con cui può collaborare. Questi alleati non sono sempre benevoli: possono essere caotici, ma proprio per questo offrono sfide che forgiano la disciplina del guerriero. L’accesso agli “altri mondi” non è evasione, ma parte integrante di un percorso di conoscenza e potere.
Il cammino del sapere
Don Juan insegnava che esistono due percorsi fondamentali:
- Il sentiero dell’uomo comune, che consuma la sua energia in abitudini, paure e preoccupazioni.
- Il sentiero del guerriero, che conserva la propria energia e la indirizza verso la libertà.
Il sapere sciamanico, quindi, non è un insieme di dogmi, ma una pratica di libertà interiore, basata sull’esperienza diretta e sull’espansione della percezione.
Una saggezza oltre i confini
Gli insegnamenti di Don Juan si collocano a metà tra tradizione e innovazione. Pur ispirati allo sciamanesimo yaqui, trascendono le radici culturali e si rivolgono a chiunque desideri liberarsi dai condizionamenti del mondo moderno. Per questo, ancora oggi, vengono letti come testi esoterici più che antropologici.
Conclusione: l’arte di sognare
Lo sciamanesimo di Don Juan non è una fuga dalla realtà, ma un invito a vivere con maggiore intensità. Vedere l’invisibile, parlare con la morte, camminare come guerrieri: tutti questi insegnamenti mirano a un unico obiettivo, la libertà totale dell’essere umano.
🔮 “Un guerriero sceglie un cammino con cuore, e lo percorre fino alla fine.”
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