I grandi Maestri della Cabala e il loro pensiero
La Cabala mistica non è soltanto un sistema simbolico, ma una tradizione viva, trasmessa nei secoli attraverso grandi maestri che hanno lasciato insegnamenti destinati a influenzare la spiritualità ebraica e, in molti casi, l’intera cultura occidentale. Conoscere i loro nomi e il loro pensiero significa avvicinarsi al cuore pulsante della saggezza cabalistica.
Rabbi Shimon bar Yochai (II sec. d.C.) – L’autore dello Zohar
Considerato il leggendario autore dello Zohar, il “Libro dello Splendore”, Rabbi Shimon bar Yochai è una figura mitica. Nascosto in una grotta per anni, avrebbe ricevuto rivelazioni mistiche che descrivono i segreti della Torah e la struttura dell’universo.
Il suo insegnamento: la Torah ha livelli nascosti (sod) che rivelano l’unità segreta tra Dio, l’uomo e la creazione.
Abraham Abulafia (XIII secolo) – La Cabala estatica
Abulafia fu un maestro rivoluzionario che sviluppò la Cabala profetica o “statica”. Attraverso tecniche di combinazione delle lettere e dei nomi divini (tzeruf), respirazioni e meditazioni, cercava l’estasi mistica, l’unione diretta con il divino.
Il suo pensiero: la Cabala è via esperienziale, un metodo per trasformare la coscienza e raggiungere stati superiori di illuminazione.
Moshe de León (XIII-XIV secolo) – Il custode dello Zohar
Sebbene attribuito a Rabbi Shimon bar Yochai, lo Zohar apparve storicamente grazie a Moshe de León, cabalista spagnolo che lo trasmise e ne diffuse i segreti. Lo Zohar divenne così il testo fondamentale della mistica ebraica.
Il suo pensiero: i testi sacri sono specchi dell’Infinito, da leggere in chiave simbolica e numerica per cogliere la presenza divina in ogni parola.
Rabbi Isaac Luria (XVI secolo) – Il grande innovatore
Chiamato l’Ari (Il Leone), Isaac Luria di Safed rivoluzionò la Cabala con la sua cosmologia. Introdusse concetti fondamentali come il Tzimtzum (la contrazione divina), la Shevirat ha-Kelim (frantumazione dei vasi) e il Tikkun (riparazione del mondo).
Il suo pensiero: l’universo è ferito, ma l’uomo, con le sue azioni, può contribuire alla redenzione cosmica, raccogliendo le scintille divine disperse.
Rabbi Moshe Cordovero (XVI secolo) – Il sistematore
Maestro a Safed prima di Luria, Cordovero scrisse il Pardes Rimonim (“Il giardino dei melograni”), una delle opere più organiche di sintesi cabalistica.
Il suo pensiero: la Cabala è un sistema coerente che unisce filosofia, teologia e misticismo, offrendo una mappa chiara dell’emanazione divina e della funzione delle Sefirot.
Rabbi Chaim Vital (XVI-XVII secolo) – Il discepolo fedele
Principale allievo di Isaac Luria, fu lui a trascrivere e diffondere gli insegnamenti dell’Ari, raccolti in opere come Etz Chaim (“Albero della Vita”).
Il suo pensiero: la vera Cabala è esperienza vissuta e richiede disciplina spirituale, preghiera profonda e adesione all’etica.
Baal Shem Tov (XVIII secolo) – Mistica e devozione
Fondatore del Chassidismo, Israel ben Eliezer, detto Baal Shem Tov, fuse la tradizione cabalistica con la vita quotidiana del popolo.
Il suo pensiero: Dio è presente in ogni cosa, e anche le azioni più semplici possono diventare atti sacri se compiuti con gioia e consapevolezza.
Conclusione
Dallo Zohar alla Cabala estatica di Abulafia, dalla cosmologia luriana al Chassidismo, la Cabala ha generato una galassia di maestri e insegnamenti. Ciascuno di loro ha contribuito a svelare un aspetto diverso dell’Infinito: la conoscenza nascosta della Torah, l’estasi mistica, la riparazione cosmica o la sacralità della vita quotidiana.
Insieme, questi cabalisti mostrano che la Cabala non è un sistema chiuso, ma un cammino in continua espansione, che accompagna l’uomo verso la luce dell’Ein Sof.
Aggiungi commento
Commenti