I Grandi Maestri

Pubblicato il 10 settembre 2025 alle ore 08:00

I grandi Maestri della Cabala e il loro pensiero

La Cabala mistica non è soltanto un sistema simbolico, ma una tradizione viva, trasmessa nei secoli attraverso grandi maestri che hanno lasciato insegnamenti destinati a influenzare la spiritualità ebraica e, in molti casi, l’intera cultura occidentale. Conoscere i loro nomi e il loro pensiero significa avvicinarsi al cuore pulsante della saggezza cabalistica.


Rabbi Shimon bar Yochai (II sec. d.C.) – L’autore dello Zohar

Considerato il leggendario autore dello Zohar, il “Libro dello Splendore”, Rabbi Shimon bar Yochai è una figura mitica. Nascosto in una grotta per anni, avrebbe ricevuto rivelazioni mistiche che descrivono i segreti della Torah e la struttura dell’universo.
Il suo insegnamento: la Torah ha livelli nascosti (sod) che rivelano l’unità segreta tra Dio, l’uomo e la creazione.


Abraham Abulafia (XIII secolo) – La Cabala estatica

Abulafia fu un maestro rivoluzionario che sviluppò la Cabala profetica o “statica”. Attraverso tecniche di combinazione delle lettere e dei nomi divini (tzeruf), respirazioni e meditazioni, cercava l’estasi mistica, l’unione diretta con il divino.
Il suo pensiero: la Cabala è via esperienziale, un metodo per trasformare la coscienza e raggiungere stati superiori di illuminazione.


Moshe de León (XIII-XIV secolo) – Il custode dello Zohar

Sebbene attribuito a Rabbi Shimon bar Yochai, lo Zohar apparve storicamente grazie a Moshe de León, cabalista spagnolo che lo trasmise e ne diffuse i segreti. Lo Zohar divenne così il testo fondamentale della mistica ebraica.
Il suo pensiero: i testi sacri sono specchi dell’Infinito, da leggere in chiave simbolica e numerica per cogliere la presenza divina in ogni parola.


Rabbi Isaac Luria (XVI secolo) – Il grande innovatore

Chiamato l’Ari (Il Leone), Isaac Luria di Safed rivoluzionò la Cabala con la sua cosmologia. Introdusse concetti fondamentali come il Tzimtzum (la contrazione divina), la Shevirat ha-Kelim (frantumazione dei vasi) e il Tikkun (riparazione del mondo).
Il suo pensiero: l’universo è ferito, ma l’uomo, con le sue azioni, può contribuire alla redenzione cosmica, raccogliendo le scintille divine disperse.


Rabbi Moshe Cordovero (XVI secolo) – Il sistematore

Maestro a Safed prima di Luria, Cordovero scrisse il Pardes Rimonim (“Il giardino dei melograni”), una delle opere più organiche di sintesi cabalistica.
Il suo pensiero: la Cabala è un sistema coerente che unisce filosofia, teologia e misticismo, offrendo una mappa chiara dell’emanazione divina e della funzione delle Sefirot.


Rabbi Chaim Vital (XVI-XVII secolo) – Il discepolo fedele

Principale allievo di Isaac Luria, fu lui a trascrivere e diffondere gli insegnamenti dell’Ari, raccolti in opere come Etz Chaim (“Albero della Vita”).
Il suo pensiero: la vera Cabala è esperienza vissuta e richiede disciplina spirituale, preghiera profonda e adesione all’etica.


Baal Shem Tov (XVIII secolo) – Mistica e devozione

Fondatore del Chassidismo, Israel ben Eliezer, detto Baal Shem Tov, fuse la tradizione cabalistica con la vita quotidiana del popolo.
Il suo pensiero: Dio è presente in ogni cosa, e anche le azioni più semplici possono diventare atti sacri se compiuti con gioia e consapevolezza.


Conclusione

Dallo Zohar alla Cabala estatica di Abulafia, dalla cosmologia luriana al Chassidismo, la Cabala ha generato una galassia di maestri e insegnamenti. Ciascuno di loro ha contribuito a svelare un aspetto diverso dell’Infinito: la conoscenza nascosta della Torah, l’estasi mistica, la riparazione cosmica o la sacralità della vita quotidiana.

Insieme, questi cabalisti mostrano che la Cabala non è un sistema chiuso, ma un cammino in continua espansione, che accompagna l’uomo verso la luce dell’Ein Sof.

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.

Crea il tuo sito web con Webador