Lilith e Samael

Pubblicato il 13 settembre 2025 alle ore 05:50

Lilith e Samael: le Ombre della Cabala

Introduzione: il volto oscuro del divino

La Cabala non è solo contemplazione della luce e delle Sephiroth armoniche: è anche esplorazione delle ombre del cosmo, delle forze che si oppongono all’ordine divino.
In questo paesaggio simbolico, emergono due figure potenti e controverse: Lilith e Samael, signori dell’“altro lato” (Sitra Ahra), il dominio dei Qlipoth.


Samael: l’angelo dell’accusa

Il nome Samael significa “veleno di Dio” o “cecità di Dio”.

  • È un arcangelo caduto, spesso identificato come il “angelo accusatore”, colui che mette alla prova l’uomo.
  • Nei testi cabalistici, Samael è forza distruttrice, ma necessaria, perché senza resistenza non ci sarebbe libero arbitrio.
  • È visto come il principe dei Qlipoth, il lato oscuro delle Sephiroth, che riflettono la luce divina ma in forma distorta.

Samael non è un dio indipendente, ma un aspetto della severità divina spinto all’estremo.


Lilith: la prima donna

Secondo la leggenda ebraica medievale, Lilith fu la prima moglie di Adamo.

  • Creata dalla stessa terra di Adamo, rifiutò di sottomettersi a lui.
  • Fuggì dall’Eden e divenne spirito notturno, associato alla sensualità e alla ribellione.
  • Nella Cabala, Lilith è la controparte oscura di Eva, simbolo della femminilità selvaggia e indomita.

Lilith incarna le forze del desiderio, dell’indipendenza e dell’energia sessuale non contenuta.


L’unione oscura: Lilith e Samael

I testi cabalistici parlano di unione tra Samael e Lilith:

  • insieme formano la coppia demoniaca, specchio oscuro della coppia divina (Ze’ir Anpin e Shekhinah).
  • Lilith è il grembo che genera demoni, Samael è la forza che li anima.
  • Questa unione rappresenta la distorsione del sacro, il matrimonio dell’ombra che riecheggia la sacra unione della luce.

Non a caso, Lilith e Samael vengono descritti come un Parzuf oscuro, volto rovesciato delle emanazioni divine.


Simbolismo esoterico

La presenza di Lilith e Samael non deve essere intesa in senso letterale, ma come archetipi interiori e cosmici:

  • Samael è la tentazione del potere, la severità priva di misericordia, l’intelletto che divora se stesso.
  • Lilith è l’istinto selvaggio, l’eros indisciplinato, l’indipendenza spinta fino alla separazione.
  • Uniti, essi rappresentano il pericolo dell’eccesso, della luce che si spezza e diventa ombra.

Il ruolo nel Tikkun

Se Lilith e Samael esistono, è perché fanno parte del dramma cosmico della Cabala:

  • senza l’ombra, non ci sarebbe luce;
  • senza ostacoli, non ci sarebbe libertà;
  • senza forze oscure, non ci sarebbe la possibilità di Tikkun (restaurazione).

Il compito dell’uomo non è distruggere Lilith e Samael, ma riconoscere le loro energie e trasmutarle: l’eros ribelle in amore consapevole, la severità distruttiva in forza creativa.


Conclusione: ombre necessarie

Lilith e Samael, signori dell’altro lato, non sono semplici demoni da temere: sono specchi dell’ombra interiore.
La Cabala insegna che anche l’oscurità ha una funzione: mostrare i limiti, rivelare i rischi dell’eccesso, richiamare l’uomo al suo compito di riparazione.

Così, nel cuore della mistica, comprendiamo che persino Lilith e Samael partecipano al grande gioco divino: forze oscure che, quando riconosciute e integrate, possono diventare strumenti di risveglio.

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