Lucifero consorte di Diana (il Vangelo di Aradia)
Esiste un testo ben accolto nei movimenti neopagani che parla di una strega, Aradia, figlia di una dea, Diana, e di Lucifero, considerato suo fratello e al contempo il suo compagno di vita. Il Vangelo di Aradia è anche conosciuto come il Vangelo delle streghe, perché presenta le credenze e i rituali di un’antica tradizione stregonesca. Questo libro fu scritto nel 1899 da Charles Godfrey Leland.
Alcuni hanno apertamente contestato questo testo, dicendo che l’autore ha scritto delle informazioni false; ma a me non interessa capire cosa e vero e cosa è falso di questo testo. Io voglio considerare la storia o mito che c’è dietro e i simboli principali di quest’opera che ritengo personalmente molto affascinante.
Molti capitoli di questo Vangelo ci presentano rituali e formule magiche. Personalmente non credo che funzionino, ma sono sicuramente affascinanti e lasciano spazio all’immaginazione del lettore.
Essendo Aradia una strega per antonomasia, possiamo dire che questo vangelo considera Lucifero il padre delle streghe. Dobbiamo chiederci però chi sono le vere streghe.
Se pensi che la strega sia ancora quella donna vecchia e brutta, stile Befana, che rapisce i bambini o, peggio, li uccide per i suoi rituali, ebbene sei rimasto/a nel Medioevo. Oggi c’è una nuova concezione di strega, che è molto più seria, anche se poco diffusa.
Le nuove streghe, figlie di Lucifero, sono quelle donne che sanno utilizzare al massimo i loro poteri occulti e che hanno una propensione per la ritualistica. C’è anche da dire che le donne che accolgono la cultura neopagana si definiscono tutte streghe, sebbene non abbiano alcuna propensione alle arti magiche. In ogni caso, non dobbiamo pensare alle streghe come donne con super-poteri. Fissa bene nella mente la seguente frase: i super-poteri non esistono. Diffida da chi ti dice che diventerai una sorta di Superman o Supergirl se entri in un movimento o accetti di fare un percorso magico. In questo mondo di ciarlatani ce ne sono davvero tanti.
Molte streghe riescono ad essere in contatto con il mondo del soprannaturale, ossia con il mondo degli spiriti. Gli spiriti possono essere considerati come forze cosmiche, ossia forze della natura, che solitamente non vengono percepite dall’uomo comune, che non è dotato di una certa sensibilità. La strega è anche una sensitiva, perché sviluppa un intuito e un’apertura al mondo metafisico che è fuori dal comune.
Molte di queste streghe pensano che Lucifero sia una persona, una sorta di entità vivente, e non un simbolo – come lo sto presentando in questo testo. Io rispetto chi ha una visione teista di Lucifero-Satana, ma non riesco a condividere questa filosofia. Il mio modo di intendere il satanismo è ateo, razionalista. Ritengo che questa filosofia sia la meno ingannevole rispetto a tutte quelle che ho conosciuto nel mio percorso di vita.
In conclusione, la considerazione di Lucifero come padre delle streghe è ovviamente puramente simbolica. L’appartenenza a Lucifero è dunque spirituale nel senso filosofico del termine. Lucifero può essere considerato come una forza cosmica che protegge e sostiene queste donne che sono da sempre bistrattate dal genere umano, solo perché sono diverse, ovvero hanno una visione della realtà diversa da quella della massa. Un luciferino avrà dunque un grande rispetto per tutte le donne che si dichiarano streghe o che vengono ritenute tali. Se dunque Lucifero è il padre delle streghe, un luciferino sarà loro fratello.
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