
La nascita della Società Teosofica segna uno dei momenti più significativi della rinascita dell’esoterismo moderno. Il 17 novembre 1875, a New York, in un salotto frequentato da ricercatori spirituali e curiosi di fenomeni occulti, Helena Petrovna Blavatsky, insieme al colonnello Henry Steel Olcott e all’avvocato William Quan Judge, fondò ufficialmente l’associazione che avrebbe preso il nome di Theosophical Society.
Il contesto era quello di un’America in fermento, dove lo spiritismo era molto diffuso e il desiderio di conciliare scienza, religione e filosofia animava circoli intellettuali e mistici. Blavatsky, donna carismatica e controversa, portava con sé l’aura di viaggi misteriosi in Oriente e il contatto dichiarato con maestri spirituali invisibili, i Mahatma. Olcott, invece, proveniva dal mondo pratico dell’esercito e del giornalismo, e offriva una struttura organizzativa; Judge garantiva sostegno legale e intellettuale.
Fin dall’inizio, la Società Teosofica si diede tre obiettivi che sarebbero rimasti il cuore della sua missione:
- Promuovere la fratellanza universale dell’umanità, al di là di razza, sesso, religione o ceto sociale.
- Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze, per mostrare che dietro tutte le tradizioni esiste un’unica verità.
- Investigare le leggi nascoste della natura e i poteri latenti nell’uomo, aprendo la porta allo studio di fenomeni psichici ed esoterici.
La scelta del nome “Teosofia” non era casuale: richiamava una tradizione antica, che univa la “sapienza divina” dei filosofi neoplatonici, degli ermetisti rinascimentali e dei mistici cristiani. Blavatsky reinterpretò questa eredità alla luce delle dottrine orientali, proponendo una visione universale e ciclica della vita, fondata sulla reincarnazione, il karma e l’evoluzione spirituale dell’umanità.
Il movimento, nato in Occidente, presto spostò il proprio centro di gravità verso l’India. Nel 1879 Blavatsky e Olcott trasferirono la sede a Bombay, e poco dopo ad Adyar, vicino Madras, che divenne la capitale mondiale della Teosofia. Questo avvicinamento all’Oriente non fu solo geografico: la Società si impegnò a valorizzare e difendere le tradizioni spirituali indiane e buddhiste, presentandole come depositarie di una saggezza più antica e autentica delle religioni occidentali.
La nascita della Società Teosofica non fu dunque la fondazione di una setta o di una nuova religione, ma la creazione di un punto di incontro, un laboratorio spirituale in cui convergevano studiosi, mistici, riformatori sociali e ricercatori di verità. Con il tempo, avrebbe influenzato profondamente non solo l’esoterismo, ma anche movimenti culturali e religiosi, dal modernismo indiano alla New Age.
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