L’Antropogenesi secondo Helena Blavatsky: l’evoluzione occulta dell’uomo
Introduzione: l’uomo come mistero
Se la Cosmogenesi descrive la nascita e i cicli dell’universo, nella sua opera La Dottrina Segreta Helena Petrovna Blavatsky dedica un’intera sezione all’antropogenesi, cioè alla genesi e allo sviluppo dell’essere umano.
Per la Teosofia, l’uomo non è soltanto un prodotto della biologia, ma un essere multidimensionale, che attraversa epoche e forme fino a risvegliarsi alla coscienza spirituale.
L’uomo come microcosmo del macrocosmo
Blavatsky parte dal principio che ciò che avviene nel cosmo avviene anche nell’uomo.
- Come il cosmo si manifesta attraverso sette piani, così l’uomo possiede sette principi (corpo fisico, corpo eterico, energia vitale, emozioni, mente, anima spirituale e spirito divino).
- L’evoluzione umana è quindi un cammino iniziatico: non mera crescita biologica, ma progressiva discesa e risalita attraverso i mondi sottili.
Le sette razze-radice
L’umanità – afferma Blavatsky – si evolve attraverso sette grandi razze-radice, ognuna delle quali rappresenta una tappa dell’evoluzione della coscienza:
- Prima razza: esseri eterei, quasi incorporei, simili a ombre luminose.
- Seconda razza: forme ancora sottili, ma già dotate di movimento e struttura, prive di ossa.
- Terza razza (Lemuriana): giganteschi e androgini, qui appare la sessualità distinta e inizia lo sviluppo dell’intelletto.
- Quarta razza (Atlantidea): civiltà potente e psichicamente avanzata, ma caduta a causa dell’uso improprio delle proprie facoltà.
- Quinta razza (Ariana): l’attuale umanità, che unisce mente razionale e ricerca spirituale.
- Sesta razza: futura, più intuitiva e spirituale.
- Settima razza: culmine dell’evoluzione terrestre, in cui l’uomo tornerà ad essere essere divino consapevole.
La discesa dello spirito nella materia
Per Blavatsky, l’essere umano nasce come scintilla divina che discende progressivamente nella materia.
- Nelle prime razze, l’uomo è quasi uno “spirito” incarnato in forme sottili.
- Con l’avanzare dei cicli, lo spirito si immerge sempre più profondamente nella materia, fino a raggiungere la densità attuale.
- Il futuro dell’uomo non è però rimanere prigioniero del corpo, ma risalire, risvegliando in sé la coscienza spirituale.
I “Costruttori” e i Guardiani dell’Umanità
La formazione dell’uomo, secondo Blavatsky, non è opera del caso né di un dio personale, ma di una gerarchia di intelligenze spirituali.
Questi “Costruttori” guidano lo sviluppo delle forme, mentre i cosiddetti Mahatma o “Maestri di Saggezza” vigilano sull’evoluzione psichica e spirituale dell’umanità.
L’uomo tra karma e reincarnazione
L’antropogenesi blavatskiana è inseparabile dalla legge del karma e della reincarnazione.
Ogni incarnazione non è casuale: fa parte di un cammino che conduce l’essere umano dalla ignoranza materiale alla coscienza divina.
Il corpo è dunque un veicolo temporaneo: ciò che evolve è la coscienza, che attraversa epoche e forme.
Significato esoterico
La visione dell’antropogenesi è simbolica, non cronologica.
- Non racconta la storia “scientifica” dell’uomo, ma la sua storia occulta.
- Ogni razza-radice rappresenta un archetipo di coscienza, più che un popolo storico.
- L’uomo moderno, con le sue conquiste e i suoi limiti, non è che una tappa, destinata a trasformarsi in forme più spirituali e luminose.
Conclusione: l’uomo come viandante cosmico
Secondo Blavatsky, l’uomo non è nato una sola volta: rinasce con il cosmo, attraversando cicli, civiltà, epoche.
L’antropogenesi non è un mito del passato, ma la profezia di un futuro: la certezza che l’umanità non è condannata alla materia, ma destinata a ritrovare la sua origine divina.
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