La teologia in Iside Svelata

Pubblicato il 13 settembre 2025 alle ore 05:05

La Teologia in Iside Svelata: l’attacco di Blavatsky al dogma e la ricerca della Sapienza Antica

Introduzione: un’opera dirompente

Nel 1877 Helena Petrovna Blavatsky pubblica Iside Svelata, la sua prima grande opera, un testo monumentale in due volumi che affronta scienza e teologia alla luce dell’esoterismo.
Se il primo tomo si concentra sull’occultismo e sulle lacune della scienza moderna, il secondo è interamente dedicato alla critica alla religione dogmatica, in particolare alla Chiesa cattolica.
Il suo intento non era distruggere la fede, ma smascherare le manipolazioni del potere religioso e riportare alla luce la “Tradizione Primordiale”.


La religione come eco della Sapienza antica

Secondo Blavatsky, le religioni storiche non sono che frammenti corrotti di un’unica conoscenza esoterica universale, custodita nei Misteri antichi.
Le verità dei Veda, dell’ermetismo egizio, della cabala e del neoplatonismo – afferma – vennero assimilate e deformate dal cristianesimo primitivo, fino a diventare dogma rigido e strumento di controllo.


L’attacco al dogma

In Iside Svelata, Blavatsky riserva le sue invettive più dure al dogma teologico cattolico, accusato di:

  • aver sostituito il simbolo con il letteralismo;
  • aver perseguitato eretici e gnostici, veri custodi della conoscenza;
  • aver imposto la figura di un dio personale e antropomorfo al posto del principio divino universale.

Per Blavatsky, il peccato originale, l’inferno e la dannazione eterna erano strumenti di paura, non insegnamenti spirituali.


La divinità impersonale

La teologia esoterica di Blavatsky non concepisce un Dio personale.
Al suo posto, presenta una divinità impersonale e assoluta, più vicina al Brahman dell’induismo o all’Uno dei neoplatonici:

  • eterno e infinito;
  • al di là del bene e del male;
  • principio cosmico che si manifesta ciclicamente nel cosmo.

In questo senso, Iside Svelata rovescia la concezione occidentale: Dio non crea il mondo “dal nulla”, ma il mondo emana dal principio divino.


Cristo e gli gnostici

Un punto cruciale della teologia blavatskiana è la rilettura della figura di Cristo.
Secondo lei, Gesù era un adepto iniziato alle leggi occulte della natura, e non il “figlio unigenito di Dio” nel senso dogmatico.
Il vero cristianesimo, sostiene, si trova negli gnostici, che vedevano in Cristo un simbolo del Logos interiore, e non in un’istituzione ecclesiastica centralizzata.


L’uomo come tempio divino

In contrasto con la teologia cattolica, che presenta l’uomo come creatura peccatrice bisognosa di salvezza, Blavatsky afferma che:

  • l’uomo è microcosmo del divino, contenitore di una scintilla eterna;
  • la via alla salvezza non è l’obbedienza a un dogma, ma la conoscenza iniziatica e il risveglio interiore;
  • i veri “sacramenti” sono i processi della natura e i simboli ermetici, non i riti ecclesiastici codificati.

Significato esoterico di Iside Svelata

La teologia esposta da Blavatsky in quest’opera non è un sistema organico, ma un manifesto di ribellione:

  • contro la teologia dogmatica che imprigiona la coscienza;
  • a favore di una religione universale, fondata sulla sapienza perenne delle tradizioni iniziatiche.
    La sua visione non abolisce la spiritualità, ma la libera dal potere delle istituzioni.

Conclusione: verso una nuova teologia

La teologia di Iside Svelata è un invito a riconnettersi con la sorgente comune delle religioni, a guardare oltre le forme storiche per ritrovare il filo d’oro dell’esoterismo universale.
In questa prospettiva, l’uomo non è un peccatore da redimere, ma un iniziato in potenza, chiamato a riscoprire la propria natura divina e a partecipare consapevolmente al dramma cosmico.

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